Vorrei fare un mezzo parallelismo tra l'azionario italiano e il mondo Crypto. In apparenza una mezza scempiaggine, lo so.
Come molti di voi sanno, verso la fine dell'anno scorso il Governo italiano ci ha deliziato con un tentativo di mettere sopra al 40% la tassazione sulle plusvalenze da cripto valute. Poi tutto è terminato con un nulla di fatto, salvo che è presente una clausola per un aumento automatico al 33% per il 2026. A meno che non riparta tutto il circo delle proteste e si rimandi ancora.
Ancora peggio il fatto che il Governo non era solo, molti altri stati europei si sono allineati o pensano di farlo. Tralascio il "pippone" sul come e perché, ma mi concentro su cosa si può fare di alternativo.
E così mi sono messo a guardare il "vecchio" mondo, ovvero Borsa italiana e i titoli azionari. In realtà ci sarebbe il Forex, ma quello è un topic futuro. Mi sono messo quindi a scandagliare alcuni titoli in apparenza interessanti e li ho messi in una watchlist separata di Tradingview.
Ci sono ovviamente una marea di differenze, una su tutte gli orari di contrattazione (dalle 9 alle 17:30) che però generano delle storture dovute al possibile buco tra una candela giornaliera e quella dopo. Ci sono casi dove il gap è esagerato in negativo o positivo a seconda di come vi sareste posizionati. Questo già rende l'idea che il trading multi day, come vedo fanno molti professionisti, sia una follia. Perché vi ricordo che anche in caso di stop-loss precaricato, se la candela parte sotto al vostro livello questo risulta "bucato", nel senso che non ha potuto attivarsi.
C'è poi il discorso degli strumenti a disposizione, rispetto al mondo crypto pare di usare la clava.
Tuttavia, se dimentichiamo le cose di cui sopra e ci concentriamo sui grafici, il comportamento borsistico è molto differente da quello cripto. E qui mi è venuto spesso in mente le considerazioni che ho sentito in questi anni dagli operatori del vecchio mondo.
Da un certo punto di vista oggi comprendo alcune cose, da altre è impossibile non vederci un certo astio. Ci sono titoli "stabili" il cui andamento è letteralmente monodirezionale. Per esempio, Poste Italiane. Da quando lo osservo continua a salire, altro che "to the moon" questi stanno andando direttamente su Marte. Alcuni contesti hanno bull season che durano anni.
Poi ci sono anche i titoli pump o dump, chiaramente contestualizzati alle ampiezze di una Borsa Italiana. Titolo Danieli il giorno undici febbraio, +11,42% in una sola seduta. Ovvio sulle Crypto si vedono cose ben più folli, ma vi ricordo che l'ultima bull season è stata molto più compressa rispetto a quella del 2021. Segno che le meccaniche si stanno allineando ad un sistema più maturo.
E qui arrivo al punto dei giudizi che ci siamo dovuti sorbire. Se fai trading sulle cripto sei un ludopatico. Più o meno quello è il mantra che va per la maggiore. A livello assolutistico è anche vero, più di qualcuno ci sarà cascato in quel loop. A livello più tecnico, è chiaro che il modello di roller-coaster che i grafi fanno nelle Crypto, visto da un trader borsistico pensa che qui sono tutti matti.
Dal mio punto di vista invece un trader che arriva dalle Crypto, e chiaramente ha avuto una performance di Profit and Loss positiva continuata, è una specie di Ninja. Non vuol dire che andare sull'azionario poi sia facile e fa sfracelli, come dicevo all'inizio ci sono meccanica parecchio differenti. La vedo più come ripartire da zero. Certo però che un vantaggio di resilienza psicologica ce l'hai.
Al momento non ho fatto nulla, osservo e piazzo dei finti ordini per testare se quello ho imparato funziona anche qui. Per certo tutto si muove in una lentezza soporifera. Ci credo che piazzi l'ordine e poi se riparla la settimana dopo.

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