Skimpflation, ultimo atto di guerra

in Olio di Balena5 months ago

Ahh quanto è bello il consumismo. Il sistema neoliberista è chiaramente in fase conclusiva e purtroppo difficilmente sarà una dipartita priva di conseguenze.

Le aziende devono fare sempre un più qualcosa al termine dell'anno fiscale. Se da una parte i bilanci sono esercizi pindarici fortemente interpretativi, c'è poi il sottostante contesto reale. Che risponde al dividendo degli azionisti, cioè questi vogliono i soldi a fronte di quel bilancio positivo.

Ergo tocca fare profitti maggiori dell'anno precedente, che lo era già rispetto agli anni prima. La crescita infinita quanto ovviamente impossibile.

Ogni azienda che produce un prodotto o un servizio deve trovare il limite di mercato. Cioè quale sarà il prezzo di vendita massimo sopportabile oltre il quale c'è un tracollo di vendite?

E quel limite oramai da anni è costantemente testato, ritoccato da qualsiasi azienda strutturata. Ma anche dai reseller, ad esempio il supermercato. E quanto il quadro generale vira verso l'inflazione, magari spinta da settori di mercato non diretto (cioè non a vendita diretta verso il consumatore finale, ad esempio edilizia, materie prime) che erano rimasti fermi con i prezzi, il margine di manovra dei prodotti al consumo è limitata.

Per cui l'inflazione, cioè l'aumento di un prezzo, non sarà granché sopportabile dai consumatori che per riflesso psicologico decideranno di non acquistare il bene, o farlo molto meno di prima.

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Image by Георгий from Pixabay

Come in una partita a scacchi tra produttori e consumatori si è inventata la Shrinkflation, ovvero una riduzione calcolata del prodotto. La bottiglia da un litro diventa da 0,75 pur mantenendo la stessa dimensione della bottiglia. Oppure il dentifricio, il tubetto è più piccolo ma la scatola che lo contiene è la stessa.

Lo scarto tra il prodotto full e quello shrink in realtà nella quasi totalità dei casi è ininfluente sull'economia di scala del produttore. Lo scopo è quello di indurre il consumatore ad una frequenza di riacquisto maggiore. Chiaramente al prezzo full. Il prodotto è meno, quindi finisce prima e lo devo riacquistare due volte al mese anziché una... questo nella teoria.

Nella pratica l'inganno era nascosto dal segreto di pulcinella. Inizialmente avrà avuto effetto, che poi è sicuramente scemato. Aggiungiamo che l'inflazione ha continuato a progredire, i produttori stanno virando in massa verso la "skimpflation".

Se verso il consumatore non riesco ad ottenere più soldi, rigiro la question dall'altro lato, verso le materie prime di produzione. Ovvero calo drasticamente il livello qualitativo del mio prodotto ottenendo un margine dal pagamento minore delle materie prime di qualità minore.

Il consumatore quindi si troverà un prodotto "dimagrito", a prezzo pieno e di qualità infima. Qualcuno avrà già sperimentato la cosa, dicendo a sé stesso "questo prodotto una volta era più buono". Talvolta è anche visibile perché il packaging diventa più povero, meno curato. Non è un caso, è appunto la skimpflation.

Questa cosa poi è visibile anche nei servizi. Amazon e Netflix hanno inserito le pubblicità nel video streaming, un peggioramento indotto per cercare di far pagare di più qualcosa che non serviva prima. Nei supermercati l'adozione più massiva o insistente delle casse automatiche per ridurre il personale. Cioè il lavoro che dovevano farlo loro lo dovrai fare tu, ovviamente gratis.

Nell'ipotetica guerra tra venditori e consumatori questa è sicuramente l'ultima frontiera. Ma sarà davvero l'ultima o ci sarà qualche nuovo termine da imparare? visto che questi ne sanno una più di Bertoldo.

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Rogne internazionali. Una cara amica olandese (conosciuta nel cugino) racconta peste e corna delle molteplici cose amene che si susseguono a rubinetto aperto nei Paesi Bassi (altra località dove stanno bene gli stranieri, in questo caso inclusi gli italiani immigrati, a scapito purtroppo degli olandesi), tra le quali proprio il peggioramento dei prodotti (nello specifico, mi ha raccontato dei latticini).
Ma nemmeno i paesi latini scherzano, con in testa Venezuela e Argentina, dove i prezzi fanno sbellicare dal ridere.
Da quel che vedo, quindi, anche tu hai letto la storia di Bertoldo? Mia madre era una grande appassionata di Croce e Banchieri e quando ero bambina si era data parecchio da fare pur di reperire una copia (quasi introvabile nella mia città).
Scusami ora se vado un attimo OT, ma mi è necessario per chiederti come la butta nella tua regione in fatto di insegnamento nella scuola dell'infanzia e primaria, fosse via MAD, fosse via concorso per titoli, GPS e compagnia. E com'è messo il campo di attività ripetizioni/lezioni, pure di musica, oltre che delle materie scolastiche e le lingue straniere con p.IVA. Se il mercato è supersaturo o anche no. Se i clienti tendono a essere paganti o se fanno invece la prassi somiglia a quella piemontese, dove buona parte dei tuoi aspiranti clienti pretende i tuoi servizi aggratisss perchè non gli stai vendendo commestibili. Senza girarci intorno, pur non essendoci ancora nulla nullissima di certo, mi si cominciano a prospettare barlumi di dover levare le tende da dove sto e allo stato degli atti, a causa di molteplici fattori che ora non posso elencare se no faccio notte (anzi, faccio pure l'anno che viene🤣), l'idea è quella di installare nuove tende proprio in Friuli, meglio se in zona di frontiera con la Croazia). Premetto che in provincia di Udine ci avevo già lavorato, ma era stato moltissimi anni fa e quindi al momento non ho un gran che di notizie fresche.
Scusa i papiri...

ciao @pousinha
devo essere sincero, circa l'area di business che indichi non so praticamente nulla anche perché non ho figli. So che sono nate parecchie realtà tipo asili nido. Se so o sento qualcosa ti dico, però il settore è distantissimo professionalmente dal mio.

Più in generale lato P.iva devo dire che pagano, almeno me, ma poi dipende sempre un po' dove caschi e come sta messo il settore dove operi. Tra l'altro in regione per le startup ci sono fondi, ci sto sbattendo il naso in questo periodo e per assurdo sono stati loro a chiamarmi per dirmi "ehi c'è questa opportunità che potresti usare"

Grazie in ogni caso🐣! Se qualcuno dei tuoi colleghi ha figli piccoli, potrebbe avere idea, ma non preoccuparti in ogni caso.
È comunque positivo l'aspetto dei fondi regionali per le startup e ancora più positivo che chiamino per avvisare dove ci sono opportunità.
Per i nidi purtroppo è necessario un titolo diverso dai miei. Ci va la oramai famosa triennale L19 (ai miei tempi era la quadriennale di Scienze dell'educazione), a dispetto del fatto che quando studiavo ci avessero programmato una pratica scolastica anche lì.

"Questo prodotto prima era più buono". È vero ultimamente me lo sto ripetendo fin troppe volte. L’ultima è stato tre giorni fa quando ho usato il solito detersivo per i piatti che sembrava non sgrassare più nulla. Persino il simbolo del consumismo, McDonald’s, è stato vittima di questo fenomeno: sabato ci sono andato dopo anni, ho chiesto un big Mac e mi è arrivato un panino minuscolo...
È davvero un brutto periodo e non se ne vede la luce

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