Mah, vedremo. Approfittando del primo pump, ho prelevato 60K satoshi, che mi hanno fatto comodo per investire in buoni del tesoro federale che stanno pompando gli interessi a circa il 6% al di sopra dell'inflazione, dopo che alla fine dell'anno scorso e inizio 2024 erano scesi sotto il 5,50. Un altro pump e prelevo altri 75K, lasciando quel che resta per l'halving del 2030 (se non tiro le cuoia prima🤣), !LOLZ
scusa leggo solo ora, hai fatto bene i buoni statali poi andranno giù ovunque, quindi è un buon investimento ora.
Non preoccuparti, che il tempo libero purtroppo manca a tutti (e anche se il telelavoro è il mio lavoro principale, ho ancora qualche margine di task tradizionali più grivie mediche, ma vabbè, pazienza😂). Dici che scenderanno? Non sarebbe male perchè se fosse, tirerei su qualche cifra che mi farebbe comodo coi prefissati (gli indicizzati all'inflazione di qui converrebbe mantenerli il più possibile, meglio se fino alla naturale scadenza o quasi e i miei sono quasi tutti pensionistici perchè le notizie sullo schema Ponzi denominato previdenza pubblica sono tutt'altro che rosee).
Lato sud-america non so, spesso da quanto mi racconti le cose sono diverse da Europa ed USA. In teoria qui e in america tutti si aspettano un calo dei tassi di interesse
Ufficialmente li stanno tagliando. Ma curiosamente in controtendenza, gli interessi offerti sugli investimenti nei buoni del tesoro federale non fanno che lievitare. Fino al governo scorso non succedeva: norma e regola è la discesa degli interessi offerti sugli investimenti di qualsiasi genere, tranne azionari (ma qui, altra curiosità in controtendenza e da ben cinque anni, oramai: azioni e fondi immobiliari che perdono perfino il 50% del loro valore nei momenti di tagli dei tassi d'interesse, cosa mai accaduta prima del 2019). Ora, gli interessi sui certificati di deposito bancario sono stati tagliati in concomitanza ai tagli della banca centrale, ma nel caso dei buoni del tesoro federale continuano curiosamente a scalare le vette. Figurati che oggi s'è tornati a interessi offerti al 6% oltre tutta l'inflazione, il che significa un ritorno nominale di circa l'11% annuo, fatto impensabile sia in Europa che USA.
